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Bisogni Educativi Speciali (BES)

L’IPS Olivetti Callegari offre un servizio gratuito rivolto a studenti, alle loro famiglie e ai docenti:

LO SPORTELLO DI ASCOLTO AID

La scuola e la famiglia rappresentano gli ambiti privilegiati in cui avvengono la crescita, la formazione e la socializzazione dell’individuo.

La scuola in particolare non è solo un luogo in cui si promuove l’apprendimento formale e in cui si acquisiscono conoscenze, ma è uno spazio privilegiato di relazione, di incontro.

Per favorire spazi di inclusione I’Istituto attiva uno SPORTELLO D’ASCOLTO AID, gestito dalla Sig.ra Laura Tasselli, socia collaboratrice della sezione AID di Ravenna, il cui fine è quello di offrire attività di informazione e consulenza a genitori e docenti, cioè alle figure che intervengono nell’azione educativa, didattica e di socializzazione degli alunni con DSA, per sostenerli nelle diverse fasi del processo di apprendimento.

L’AID è un’associazione no profit che dal 1997 si occupa a livello nazionale di disturbi specifici dell’apprendimento e grazie all’impegno e al sostegno di soci e volontari ha lo scopo di far crescere consapevolezza e sensibilità verso questa specificità.

Lo sportello di ascolto è da intendere quale luogo di incontro / confronto / scambio rivolto a studenti, genitori, docenti per la promozione del successo formativo degli studenti con DSA.

 Calendario sportello AID

Giovedi 9 gennaio 2025

Giovedi 13 febbraio 2025

Giovedi 13 marzo 2025 (anche in presenza)

Giovedi 10 aprile 2025

Giovedi 8 maggio 2025

Giovedi 9 ottobre 2025 (anche in presenza)

Giovedi 13 novembre 2025

Giovedi 11 dicembre 2025

In caso di necessità è comunque possibile fissare un appuntamento o chiedere informazioni tramite e-mail al seguente indirizzo: ravenna@aiditalia.org.

076-Circolare sportello AID-signed

Locandina AID_RAVENNA appuntamenti del 2025


 

PREMESSA

Riunire sotto l’etichetta “Bisogni Educativi Speciali” un’ampia varietà di alunni può comportare il rischio di condurli nella sfera dell’“anormalità” o del cosiddetto “disagio”, è quindi importante porre attenzione a che tale definizione non sia utilizzata per accentuare differenze ma, al contrario, per stimolare tutti gli attori del percorso formativo ad adeguare gli strumenti e i metodi di analisi pedagogica, così da progettare ogni azione in modo sempre più personalizzato.

Tutti siamo contemporaneamente simili e diversi, ma solo il riconoscimento dell’altro come soggetto unico permette di garantire l’uguaglianza di fronte all’istruzione, alla formazione e alle opportunità della vita.

Dunque, tutti gli alunni, compresi quelli con disfunzionalità certificate, hanno bisogno di accedere al sapere e alla conoscenza, di sentirsi valorizzati e di poter contare su percorsi formativi rispettosi delle proprie caratteristiche personali e culturali.

Naturalmente tutti i docenti hanno in questo un ruolo fondamentale. Bisogni e diritti sono strettamente legati e la scuola deve configurarsi come un passaggio fondamentale nella formazione dei cittadini, dove ognuno deve ricevere opportunità personalizzate tali da mettere alla prova, consolidare e realizzare le proprie potenzialità.

Non si tratta semplicemente di attivare interventi individualizzati, ma di rispettare la pluralità delle differenze. Perché i bisogni educativi speciali sono bisogni universali, riscontrabili in ogni persona.

Una scuola inclusiva deve strutturare tutto l’ambiente formativo in modo tale che tutti gli operatori, dai collaboratori scolastici al personale amministrativo, dal personale tecnico a quello docente, possano creare e realizzare le condizioni per favorire l’espressione delle differenze.

PER APPROFONDIRE: 

I documenti dell’IPS Olivetti Callegari: 

PAI 2023-2024

DAL WEB:

MINISTERO DELL’ISTRUZIONE:

https://www.miur.gov.it/web/guest/bisogni-educativi-speciali

ASSOCIAZIONE ITALIANA DISLESSIA:

ORDINE DEGLI PSICOLOGI